L'Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG) sostiene con forza l'appello di Papa Francesco al cessate il fuoco e al dialogo come strumenti imprescindibili per raggiungere la pace.
L'ANVCG ribadisce con forza che chiedere pace non vuol dire rassegnarsi e arrendersi, ma, al contrario, promuovere con ogni mezzo la cultura e e la pratica della negoziazione come unico strumento efficace per depotenziare i conflitti e scongiurare l’escalation nucleare.
"Le vittime civili di guerra italiane", ha dichiarato Michele Vigne, Presidente Nazionale ANVCG "portano ancora sulla propria pelle i segni della guerra. Conoscono bene l’orrore e la violenza che si celano dietro i combattimenti ed è proprio per questa ragione che, anche a ottant'anni di distanza, ritengono che la guerra sia un'opzione che non deve mai essere contemplata. Proprio perché, oggi come allora, i civili sono le vittime principali dei conflitti - 9 vittime su dieci appartengono alla popolazione civile, l’ANVCG ha il dovere morale di far sentire la propria voce, soprattutto a chi la guerra non la conosce da vicino. La Pace non è resa, è la tenacia del dialogo. ANVCG sostiene integralmente ogni possibile iniziativa che smuova le coscienze in quella precisa direzione".