"Il bombardamento dei campi profughi a Rafah ci mette davanti agli occhi immagini disumane che non dimenticheremo. A Gaza, l'azione militare di Israele, sembra non avere un limite: attacchi ad ospedali ed operatori umanitari ed ora le bombe sulle tende degli sfollati, in una zona che l'esercito stesso aveva indicato come sicura. È evidente, al contrario, che a Gaza ormai nessun luogo è sicuro ed è ancora più evidente che noi, la società civile, e la comunità internazionale, dobbiamo impegnarci con ogni mezzo affinché si arrivi ad una soluzione diplomatica che metta fine alla violenza" così Michele Vigne, Presidente dell'ANVCG e vittima civile di guerra.
E aggiunge: "Ribadiamo ancora una volta il nostro appello al 'cessate il fuoco' e al rispetto delle Convenzioni internazionali. Percorriamo una via di pace che fermi la violenza su un popolo allo stremo, che non ha più cibo, acqua, cure mediche e possibilità di difendere i più fragili: i bambini, le donne, gli anziani, i disabili. E lavoriamo per la liberazione degli ostaggi ancora in mano ai gruppi terroristici. Basta, la misura è colma: difendiamo i civili, tutti, senza distinzioni".
(comunicato stampa)