Venerdì, 05 Aprile 2024 13:40

Modifica alla legge 185/90: serve dialogo con la società civile

L'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha avviato un'interlocuzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale in merito alla preoccupazione della società civile delle conseguenze che una modifica della legge 185/1990 potrebbe avere sulla sicurezza e sul benessere delle popolazioni civili in guerra  e sull'importanza di mantenere sempre aperto il dialogo e la collaborazione su questi argomenti.


Illustre Onorevole Ministro,

in questi giorni la III Commissione Affari Esteri della Camera sta iniziando l’esame del Disegno di Legge C. 1730 in tema di “Modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185, recante nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Tale provvedimento sta destando grande preoccupazione nella società civile, in particolare nel mondo cattolico - dal cui traversale impegno diversi anni or sono era scaturita la legge 185 del 1990 – i quali temono che senza correttivi al testo approvato dal Senato,
verrebbero fortemente indeboliti i positivi effetti che la predetta legge aveva prodotto alla limitazione della vendita di armi ai paesi in guerra e alle dittature, nonché risulterebbe compromessa la trasparenza bancaria.

Come vittime civili di guerra, che con le nostre cecità, invalidità e mutilazioni, portiamo ancora addosso l’indelebile ricordo di quanto devastante sia l’impatto delle armi nel corpo e nell’anima delle persone, non possiamo non essere sensibili a tale tematica. Siamo altresì consapevoli che un mondo senza armi e senza guerre, come lo vorremmo noi, è purtroppo più un’utopia che un sogno difficile da realizzare e che pertanto è nelle prerogative di chi legifera disciplinare anche delle materie che vorremmo fossero abolite dall’umanità.

Ma siamo altresì convinti che, anche su questi temi, le esigenze di ogni componente della società, dalle istituzioni alla società civile, pur nelle loro differenze, non siano necessariamente incompatibili tra di loro, ma possano confrontarsi e dialogare per trovare il giusto contemperamento. Stante che, sono certo, è comune obiettivo di entrambi, promuovere quei valori della pace e del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti, scolpiti nell’art. 11 della nostra Costituzione. In questo senso, ad esempio, sarebbe raccomandabile reintrodurre la possibilità per il CISD di ricevere informazioni sul rispetto dei diritti umani, anche da parte delle organizzazioni riconosciute dall’ONU e dall’Unione Europea e da parte delle organizzazioni non governative riconosciute.

Apprezzo sinceramente la Sua sensibilità, la Sua attenzione e la Sua ponderazione su questi temi, che ci ha più volte dimostrato nelle diverse interlocuzioni che abbiamo avuto, dal sostegno alla Dichiarazione politica internazionale contro l’uso delle armi esplosive nelle aree urbane, alla convinta e reiterata adesione alla Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo.

Per tale ragione spero vivamente che con il Suo autorevole supporto possano trovare ascolto, durante l’iter parlamentare in corso, le istanze più condivisibili della società civile, dirette a mantenere viva l’efficacia della legge 185 del 1990, che è una legge di cui
il nostro Paese deve andare fiero.

Cordiali saluti

Ultima modifica il Venerdì, 12 Aprile 2024 11:06

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