Ad Altavilla Vicentina, un ordigno bellico al fosforo da 100 libbre è stato rinvenuto in un cantiere. Tra domenica 19 giugno e lunedì 20 giugno, il contatto con l'aria della bomba, probabilmente complici le alte temperature, ha fatto bruciare il fosforo innescando una combustione fluorescente e una grande nube di fumo. I Vigili del fuoco e le forze dell'ordine, avvertiti dai cittadini, sono giunti sul posto e hanno proceduto a chiudere immediatamente la strada al transito, fino alle ore 3 di lunedì 20 giugno.
Sono arrivati sul posto anche il Sindaco Carlo Dalla Pozza e gli artificieri dell'8° Reggimento del Genio Guastatori Brigata "Folgore" di Legnano (Verona), i quali ora dovranno far brillare l'ordigno che nel frattempo è stato immerso nell'acqua e poi interrato. Il primo cittadino ha così commentato l'accaduto: "Non c'è stato alcuno scoppio o deflagrazione, solo il fosforo che, bruciando a contatto con l'aria, ha creato una grande nuvola di fumo".
Anche questo episodio, che non ha provocato ferimenti nè alcuna contaminazione stando ai primi rilevamenti, rende comunque evidente l'attualità del fenomeno degli ordigni bellici inesplosi in Italia. Il nostro paese è stato oggetto di un massiccio bombardamento militare soprattutto durante la Seconda guerra mondiale e custodisce, tutt'ora, un numero altissimo di ordigni inesplosi, letali per le persone. Da qui la volontà dell'Associazione, composta da vittime civili di questi ordigni colpite anche a distanza di molti anni dalla fine delle ostilità, di trasformare gli episodi di ritrovamento da fatti di "colore" delle cronache locali, in episodi di rilevanza nazionale ai fini della messa in sicurezza del territorio. A tale scopo è nato il Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi dell'ANVCG.