Nella mattina del 18 dicembre si è consumata una tragedia a Pordenone: un uomo di 78 anni è morto nel tentativo di aprire un proiettile tracciante. L'uomo, nel retro della propria abitazione, stava tentando di aprire l'ordigno rinvenuto all'interno di un poligono di tiro, quando è stato investito dall'esplosione. La moglie e i figli hanno prontamente chiamato i soccorsi, ma al loro arrivo l'uomo era già morto. Sul posto i vigili del fuoco di Pordenone, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'officina dove il 78enne stava armeggiando con il proiettile. Presente anche la Polizia di Stato.
Questo, purtroppo, ennesimo incidente ci testimonia la pericolosità degli ordigni bellici, denunciata da anni dalla nostra Associazione. In più di un intervento pubblico l'ANVCG ha infatti sottolineato come l'Italia, storicamente oggetto di un massiccio bombardamento militare soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, custodisca all'interno del suo territorio un numero altissimo di ordigni inesplosi, letali per le persone.
A questo proposito, l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha lanciato il progetto DE-ACTIVATE, allo scopo di sensibilizzare le scuole al problema costituito dagli ordigni bellici inesplosi ed educare i ragazzi ad assumere un comportamento corretto in caso di ritrovamento. Il progetto è parte della più ampia strategia dell'Associazione, composta da vittime civili di questi ordigni colpite anche a distanza di molti anni dalla fine delle ostilità, per trasformare gli episodi di ritrovamento da fatti di "colore" delle cronache locali, in episodi di rilevanza nazionale ai fini della messa in sicuro del territorio.
Per seguire il lavoro di mappatura del Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi dell'ANVCG cliccare qui.