Lunedì, 30 Luglio 2018 15:17

"L'Italia dorme su un letto di bombe inesplose"

Questo il titolo che il quotidiano La Stampa ha dedicato al fenomeno degli ordigni bellici inesplosi sulle sue pagina nazionali lo scorso sabato 28 luglio (potete leggere l’articolo in versione integrale qui). Il giorno seguente, complice l’evacuazione di undicimila persone a seguito del ritrovamento di una bomba inesplosa presso la stazione di Cesi, a Terni, anche i telegionali nazionali hanno dato eco al preoccupante fenomeno.

Finalmente il problema degli ordigni bellici inesplosi sembra uscire da una dimensione fortemente geolocalizzata per acquisre quella dimensione nazionale che l'ANVCG segnala da anni. Dall’inizio del 2018 sono state oltre 70 mila le persone evacuate per il ritrovamento di ordigni bellici inesplosi, per non parlare di ferimenti e incidenti addirittura mortali che hanno coinvolto civili. Eppure, di norma, il rinvenimento di questi ordigni è sempre stato riportato nelle cronache dei quotidiani locali, causando la sottovalutazione di un fenomeno, che, al contrario, rappresenta a distanza di 75 anni un rischio latente per la popolazione civile.

L’ANVCG ha attuato una serie di iniziative per contrastare il fenomeno. Attraverso il Protocollo d’Intesa con il Ministero della Difesa, contribuisce alla creazione di un unico database relativo sia agli interventi di bonifica effettuati dai reparti dell’Esercito, sia ai dati storici in possesso dell’ANVCG e ai rinvenimenti segnalati da quest’ultima.

Inoltre, attraverso il Protocollo d’Intesa con il MIUR, e grazie alle attività formative del suo Dipartimento degli Ordigni Bellici Inesplosi, s’impegna a educare e sensibilizzare gli studenti delle scuole italiane sul tema e sul pericolo attuale che le bombe non esplose rappresentano.

Già da alcuni anni, in occasione della Giornata Mondiale per l’Azione contro le Mine del 4 aprile, l’ANVCG, in collaborazione attraverso gli spot Rai per il Sociale, sensibilizza invece il grande pubblico ai rischi connessi al ritrovamento degli ordigni inesplosi.

Auspichiamo che la ritrovata attenzione dei media non si esaurisca e che contribuisca a scongiurare e ridurre ulteriori danni alle persone causati da questi ordigni letali, cui il tempo non ha sottratto la capacità di uccidere.

Ultima modifica il Giovedì, 09 Agosto 2018 09:45

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