In occasione dell'80° anniversario della Liberazione, l'ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – vuole rendere omaggio a tutte le donne e gli uomini che, in forme diverse, hanno contribuito alla lotta per la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. La ricorrenza del 25 aprile per l'Associazione rappresenta un importante momento di riflessione condivisa, volto a riaffermare il valore della memoria e l'importanza del coinvolgimento delle nuove generazioni nella costruzione di una cultura di pace, giustizia e democrazia.
Con questo non si vuole negare l'esistenza di differenze politiche ed ideologiche tra coloro che, a diverso titolo, hanno partecipato alla guerra di Liberazione, ma invece porre in risalto quei valori comuni a tutti che sono a fondamento della nostra Costituzione e della nostra comunità nazionale e che ancora oggi costituiscono il punto di riferimento per chi si impegna a favore della pace e della giustizia, senza privilegiare punti di vista di parte.
Quest'anno, la celebrazione del 25 aprile assume un significato ancora più profondo: a ottant'anni dalla fine della guerra e dalla nascita del nostro ordinamento democratico, l'ANVCG richiama con forza l'attenzione sul tributo pagato dalla popolazione civile nel corso del conflitto. Uomini, donne e bambini furono vittime innocenti dei bombardamenti, delle stragi, delle deportazioni, e di una guerra che ha lasciato ferite profonde nei corpi e nelle coscienze. Ma i civili non furono solo vittime: furono anche protagonisti di una resistenza silenziosa e disarmata, fatta di coraggio quotidiano, di gesti di solidarietà e di opposizione nonviolenta. Chi nascose perseguitati, chi diede rifugio ai partigiani, chi si ribellò – come accadde nelle Quattro Giornate di Napoli, che è solo una tra tante altre pagine di storie meno note – contribuì in modo decisivo alla riconquista della libertà.
"Ricordare oggi l'80° anniversario della Liberazione significa celebrare il coraggio di chi ha scelto di opporsi all'oppressione, anche a costo della propria vita. Per le vittime civili di guerra il 25 aprile non può essere una data divisiva, ma deve essere riconosciuta come una giornata di tutti, un patrimonio condiviso di valori su cui si fonda la nostra Repubblica" – afferma Michele Vigne, Presidente Nazionale dell'ANVCG. E aggiunge: "In un tempo fortemente segnato da guerre, crisi internazionali e minacce ai diritti fondamentali, l'ANVCG rinnova il suo impegno a trasmettere la memoria e a difendere i valori della democrazia e della libertà, affinché il sacrificio e il coraggio della popolazione civile di ieri continui a generare consapevolezza, responsabilità e pace".
Nota: l'evento istituzionale inizialmente previsto al Quirinale, insieme alle altre associazioni combattentistiche e d'arma, è stato posticipato al 30 aprile a causa del lutto nazionale proclamato per la scomparsa di Papa Francesco.