Con una circolare congiunta del 10 luglio 2018, il Dipartimento per la funzione pubblica, il Ministero del Lavoro e l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro hanno fornito nuove indicazioni sull'inserimento delle cosiddette "categorie protette" nelle pubbliche amministrazioni.
Una prima grande novità è che ora anche le pubbliche amministrazioni sono tenute a inviare al Ministero del lavoro il prospetto informativo contenente il numero complessivo dei lavoratori dipendenti, il numero e i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva, nonché i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori disabili. Questo documento consentirà di controllare il rispetto effettivo delle quote di riserve da parte di tutte le pubbliche amministrazioni.
Per quanto riguarda l'assunzione degli appartenenti alle categorie protette da parte delle pubbliche amministrazioni, sono state ribadite le procedure già indicate a suo tempo e cioè richiesta di avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento (per le qualifiche basse) e bando di concorso (per le qualifiche alte). Per i soli disabili è inoltre possibile utilizzare lo strumento della stipula di convenzioni.
Una innovazione di grande rilievo è che, in caso di mancato invio del prospetto informativo o di mancata copertura delle quote di riserva previste dalla legge, i servizi per il collocamento mirato potranno provvedere ad avviare numericamente i lavoratori disabili alla pubblica amministrazione inadempiente, attingendo alla graduatoria vigente con profilo professionale generico. La formulazione della norma che prevede questa procedura la limita esplicitamete ai disabili e pertanto gli altri appartenenti alle categorie protette (ad es. orfani, profughi italiani ecc.) non potranno usufruirne.