Giovedì, 05 Agosto 2021 10:49

ANVCG a Taormina per una Giornata Internazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti nel mondo

Il 28 luglio si è tenuta a Taormina una giornata dedicata al tema della pace e del dialogo tra i popoli, organizzata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – ANVCG, l’ente morale preposto per legge in Italia alla rappresentanza e alla tutela delle vittime civili di guerra e delle loro famiglie, con la Fondazione Taormina Arte Sicilia, l’Associazione Musicale e Culturale “Aldebaran”, l’Associazione Musicale “Almoetia”, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con i patrocini della Commissione Europea,  del Ministero degli Esteri, della Regione Sicilia e del Comune di Taormina.

Com’è tristemente noto, nelle guerre contemporanee le vittime delle guerre e dei conflitti in tutto il mondo sono per la maggior parte appartenenti alla popolazione civile – in una misura che si stima essere oltre l’80% del totale. Per questo motivo l’ANVCG ritiene che sia molto importante iniziare un percorso per istituire una Giornata Internazionale su questo tema, sulla falsariga di quanto accaduto in Italia, nella ferma convinzione che solo il rafforzamento della cultura di pace possa essere un efficace deterrente contro la guerra.

La giornata si è aperta con una tavola rotonda dal titolo “Mai più vittime civili di guerra – la cultura della pace e della solidarietà quale strumento di prevenzione e risoluzione dei conflitti”, presso l’Hotel Villa Diodoro, articolata in due sessioni, cui hanno partecipato personalità di alto livello italiane e interna una e una dalla giornalista Metis di Meo.

Il primo panel, moderato da Paola Severini, Direttrice di Angelipress, si è focalizzato sulle azioni della comunità internazionale per rafforzare la protezione dei civili vittime di guerre e conflitti armati, dapprima dal punto di vista della società civile, con gli interventi di Michele Corcio (Vice Presidente Nazionale ANVCG e coordinatore de “L’Osservatorio – Centro ricerche ANVCG sulle vittime civili dei conflitti), Jean-Marc Boivin (Responsabile delle relazioni istituzionali di Humanity & Inclusion) e Francesco Vignarca (Coordinatore delle campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo); e poi con le azioni poste in essere dalle istituzioni nazionali ed europee, con l’intervento da Bruxelles di Antonio Tajani (Vice Presidente del Partito Popolare Europeo), André Vallini (Senatore del Parlamento Francese), Samuel Cogolati (Deputato del Parlamento Belga) e Urania Giulia Rosina Papatheu (Senatrice del Parlamento italiano). 

Nel suo saluto il Presidente Nazionale dell’ANVCG avv. Giuseppe Castronovo ha voluto mettere in evidenza che “la presenza dei rappresentanti delle istituzioni e di tutti i presenti è una testimonianza viva verso il valore della pace, che è il valore più alto dell’uomo, perché non esisterebbero più realtà come la mia […] La pace non dà profughi, rifugiati, ecc.; le risorse finanziare devono dare qualità alla nostra vita, ai più giovani. Questa giornata la saluto con gioia e speranza affinchè l’umanità possa conoscere in questo secolo il bene della pace”.

Fabio Massimo Castaldo, Vicepresidente del Parlamento europeo, nel suo video-saluto ha ricordato l’istituzione da parte del Parlamento italiano la Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo nel 2017, un’iniziativa dall’altissimo valore etico e morale. Ha continuato dicendo che “l’evoluzione delle dinamiche dei conflitti ha reso i civili drammaticamente più vulnerabili […] I semi del confitto saranno sempre fertili a meno che non si facciano continui passi per preservare la pace e questo chiede un continuo impegno quotidiano delle istituzioni della classe politica.  Per questo credo che l’istituzione di una Giornata Internazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo costituirebbe un incommensurabile valore educativo, sociale e culturale per raggiungere questo nobile fine. Un riconoscimento internazionale del sacrificio di tutte le vittime innocenti di guerra e di conflitti […] Per raggiungere questo obiettivo la Presidenza italiana del Consiglio d’Europa – che inizierà nel novembre 2021 - potrebbe essere un’occasione davvero fondamentale”.

Il Sindaco di Taormina, Mario Bolognari, è intervenuto ricordando il bombardamento su Taormina il 9 luglio 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale e le 90 vittime civili causate da esso, in maggioranza donne e bambini.

Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè nel suo video-saluto ha citato la legge regionale siciliana che ha istituito la Giornata della pace -che si celebra il 2 ottobre ogni anno - che riconosce nella pace un diritto fondamentale. Ha inoltre ricordato l’impegno a livello regionale contro gli ordigni bellici inesplosi ancora disseminai in Sicilia, e che costituiscono un grave pericolo per la popolazione.

A seguire, il Vice Capo della Polizia Maria Teresa Sempreviva ha salutato i presenti evidenziando l’importanza dell’evento citando le statistiche sulle vittime civili delle guerre contemporanee ma anche la sofferenza patita dalla popolazione civile italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, ricordando l’importanza della memoria. La Costituzione italiana, continua, all’art. 11 ripudia la guerra e ciò è stato scritto dai nostri padri costituenti mentre in molte case italiane “non rimaneva che qualche brandello di muro e di molti italiani neanche quello. “Per questo l’ANVCG, massima espressione della società civile, si deve fare avanguardia della memoria e sentinella del ricordo […] L’opera pubblica dell’Associazione deve essere supportata da tutte le istituzioni”.

La Vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, è intervenuta a distanza ricordando che la storia ci dice che la violenza è strumento di imposizione e egemonia politica, da un lato, e il modo per accrescere conflitti che attraversano non solo i territori dei paesi ma anche le comunità, dall’altro. La non-violenza, ha proseguito, è metodo di dialogo tra le parti e le persone. I diritti umani, infatti, sono un tema imprescindibile nei rapporti tra gli Stati: se un diritto umano è violato, ciò costituisce una ferita per la democrazia. 

Intervenuto a distanza, Antonio Tajani, Vicepresidente del Partito popolare europeo ed ex Presidente del Parlamento europeo, ha ricordato la messa al bando da parte dell’Unione europea delle bombe a frammentazione, come testimonianza dell’attenzione delle istituzioni europee alla drammaticità dei conflitti e al loro impatto sui civili dei conflitti. Ha poi manifestato il suo sostegno alla proposta di istituire una Giornata Internazionale, sulla scia di quanto fatto dal Parlamento italiano con la legge n.9 del 2017 - che ha istituito la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo – affinché non ci siano più vittime civili di guerra.

L’Amb. Umberto Vattani, Presidente del Comitato Promotore per l’istituzione di una Giornata Internazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, ha parlato del triste aumento delle vittime civili di guerra dalla Prima Guerra Mondiale a causa della costante produzione di armi - in particolare ha ricordato le bombe a grappolo -, dell’evoluzione della tecnologia impiegata nei combattimenti e del proliferare di gruppi armati non statali. La Siria è un esempio di come i civili siano sati volutamente colpiti come bersagli militari. L’obiettivo di istituire una Giornata prima europea e poi internazionale dedicata alle vittime civili di guerra perseguito dal Comitato Promotore non vuole solo essere simbolico, svegliare le coscienze e moltiplicare le manifestazioni, ma anche essere concreto ovvero far sì che gli Stati si rendano conto della drammaticità della guerra vissuta dai civili e spingerli così ad agire.

Michele Corcio, Vicepresidente Nazionale dell’ANVCG e Coordinatore Nazionale de L’Osservatorio, ha inaugurato il primo panel sulle azioni della comunità internazionale per la tutela dei civili nei conflitti armati sottolineando l’importanza di rafforzare l’adesione al Diritto Internazionale Umanitario anche attraverso l’adozione della Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive. Ha poi parlato del ruolo svolto de L’Osservatorio ANVCG – centro ricerche sulle vittime civili nei conflitti- nel documentare l’impatto dei conflitti armati sui civili e dell’impegno dell’ANVCG come coordinatrice della campagna “Stop alle bombe sui civili”, declinazione italiana dell’iniziativa “Stop bombing towns and cities” dell’International Network on Explosive Weapons, di cui l’ANVCG fa parte. Ha proseguito ricordando la collaborazione de L’Osservatorio con l’Atlante delle Guerre, da anni prezioso strumento di informazione e formazione sulle conseguenze dei conflitti armati contemporanei sulla popolazione civile a livello globale. Anche il progetto del Centro “Paola Biocca” ad Ammam, in Giordania, è stato citato tra le azioni svolte dall’Associazione per il reinserimento sociale ed economico delle vittime civili di guerra. 

Jean-Marc Boivin, Responsabile delle relazioni istituzioni di Humanity and Inclusion, è intervenuto parlando dei bombardamenti nei centri abitati, un problema sempre più attuale e pressante. “Quando si parla di attacchi durante le guerre spesso di parla di attacchi precisi ma non è così nella realtà. Lavoriamo insieme ad altre organizzazioni nei paesi colpiti dalla guerra. Dobbiamo porre fine allo strazio della guerra. Quando abbiamo avviato la campagna[Stop bombing towns and cities] di cui si è già parlato volevamo far capire agli Stati che bisognava fermare questi attacchi che distruggono luoghi, persone, e che non feriscono e uccidono soltanto ma lasciano anche ferite psicologiche”. Sui negoziati sulla Dichiarazione politica internazionale, ha detto, le organizzazioni della società civile stanno lavorando affinché si ottenga il massimo: ci sono 80 Paesi impegnati nelle negoziazioni per migliorare l’attuale bozza di testo che appare ancora fragile. 

Nel suo saluto, Rossella Miccio, Presidente di Emergency, ha ricordato le numerose vittime civili di guerra dei conflitti armati contemporanei e l’impegno dell’Associazione che rappresenta con 11 milioni di pazienti curati dal 1994 al 2021 in oltre venti paesi. Il caso dell’Afghanistan, un paese in guerra da oltre vent’anni, è uno dei più eclatanti in quanto lì la popolazione civile è stata ed è fortemente colpita dallo “strumento disumano della guerra”.

Francesco Vignarca, Coordinatore delle Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, ha parlato del ruolo della società civile all’interno del movimento del Disarmo Umanitario e ha lanciato la proposta di un monumento al “civile ignoto”, a simboleggiare tutti i civili che hanno sofferto la guerra. Un tema importante del suo intervento è stato il flusso incontrollato di armi che alimenta i conflitti, comprese quelle italiane. Non solo, il commercio di armi finisce per rafforzare i regimi autoritari, soprattutto nei Paesi del Medio Oriente e in Africa. “L’iniziativa, per cui ringrazio l’ANVCG, sulla proposta di istituire una Giornata Internazionale credo sia molto importante, e non un passaggio meramente simbolico”, ha concluso.

A seguire sono intervenuti Valeria Biagiotti, capo Task Force nella Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa presso la Direzione Affari Politici e Sicurezza, l’Amb. della Repubblica dell’Azerbaijan in Italia Mammad Bahaddin Ahmadzada, Andrè Vallini, Senatore del Parlamento francese, e Samuel Cogolati, Deputato del Parlamento belga, per parlare delle azioni per rafforzare la tutela dei civili nei conflitti armati sia a livello europeo che internazionale. Valeria Biagiotti ha parlato dell’impegno italiano nelle missioni di peacekeeping, nel rafforzare le azioni della Corte Penale Internazionale e nel far sì che il lavoro di inchiesta e monitoraggio del Consiglio ONU dei Diritti Umani sia efficiente; invece Andrè Vallini è intervenuto parlando del forte impatto delle “guerre moderne” in Siria, Yemen e Iraq che causano milioni di feriti e morti tra i civili, i quali rappresentano il 92% delle vittime totali. Per questo è importante che il processo di negoziazione per l’adozione di una Dichiarazione politica internazionale contro l’uso di armi esplosive, ha continuato Andrè Vallini, si concluda nei prossimi mesi. Anche Samuel Cogolati è intervenuto sul tema della Dichiarazione politica internazionale essendo il primo firmatario della risoluzione votata in Belgio a favore della Dichiarazione politica internazionale e ha proseguito raccontando l’impegno per votare tale risoluzione che ha reso il Belgio il primo Paese in cui un Parlamento ha espresso tale sostegno al processo di adozione della Dichiarazione. Ha concluso questa sessione l’Amb. della Repubblica dell’Azerbaijan in Italia il cui intervento si è concentrato sul tema del dialogo come strumento necessario per la risoluzione delle controversie e dei conflitti. Youssef Balla, Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, è intervenuto con un video-saluto citando la pace e la stabilità come fondamento per qualsiasi sviluppo umano, culturale ed economico. In questo senso gli Accordi di Abramo hanno l’obiettivo di rafforzare la pace in Medio Oriente.

A seguire, i brevi saluti del Console della Repubblica Federale Tedesca Nunzio Turiaco, del Dottor Bastian Scianna, Professore dell’Università Postdam e membro della Fondazione Konrad-Adenauer e di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che nel suo video-saluto ha espresso piena adesione alla proposta di istituire una Giornata Internazionale.

I successivi relatori sono stati la Senatrice del Parlamento italiano Urania Giulia Rosina Papatheu, il Presidente dell’Associazione Stampa Estera Maarten Van Aalderen, il Direttore di Avvenire Marco Tarquinio e l’Amb. Vattani. Sul ruolo della stampa internazionale e italiana nel raccontare il dramma dei civili in conflitto sono intervenuti Maarten Van Aalderen e Marco Tarquinio sottolineando l’importanza di fornire le testimonianze degli indifesi e degli innocenti. “Per questo c’è bisogno di una Giornata Internazionale, abbiamo bisogno di fulcri dove fissare lo sguardo, abbiamo bisogno di ricordarci per chi vale la pena di battersi, perché le ingiustizie finiscono quando le vediamo per quello che sono, anche le guerre finiscono”, ha concluso. L’Amb. Vattani ha evidenziato invece l’importanza del coinvolgimento dei governi e delle istituzioni internazionali, citando anche la prossima Presidenza Italiana del Consiglio d’Europa e il Parlamento europeo perché “abbiamo bisogno di loro, di un impulso continuo per proseguire […]”. Ha concluso il panel la Sen. Urania Giulia Rosina Papatheu ricordando le decine di conflitti che ancora si stanno combattendo nel mondo e le migliaia di vittime civili innocenti: “dobbiamo continuare a portare avanti questa battaglia perché abbiamo la responsabilità di essere decisori politici […] E’ importante far crescere questo seme presso le popolazioni, i ragazzi e accendere i riflettori su questo tema”.

L’Ambasciatore ha, infine, voluto ricordare il toccante momento di raccoglimento e preghiera fra i rappresentanti delle principali religioni monoteiste, tra cui il monaco ortodosso Padre Alessio Mandanikiotis, l’Imam del Centro Islamico d’Italia, Mohammad Hassan Abdulghaffar Muhammad, Monsignor Carmelo Lupò, dell’Arcidiocesi di Messina, il Pastore della Chiesa Pentecostale, Daniel Abi Blay, e il saluto del Rabbino Capo Riccardo Shemuel Di Segni, che ha chiuso la Tavola Rotonda con una preghiera e invocazione di pace.

La giornata si è conclusa con il concerto evento “Musica da Gerusalemme, segni di speranza”, presentato da Metis Di Meo. Un evento dal particolare significato musicale, ma anche simbolico, nato da un’idea del giornalista Roberto Giamboi e organizzato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), dalle associazioni musicali Aldebaran e Almoetia e dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia.

Durante il concerto, nel quale si è esibito Mohammed Al Sheikh, 18 anni, conosciuto come “Il pianista di Ramallah” insieme all’Orchestra “Taormina Opera Stars”, l’ANVCG ha premiato con delle targhe la Sen. Urania Giulia Rosina Papatheu e l’Amb. Umberto Vattani, per il loro impegno nella promozione della cultura della pace e per l’istituzione di una Giornata Internazionale delle vittime civili di guerra e anche il pianista Mohammed Al Sheikh insieme al Magnificat Institute Jerusalem con il suo Presidente Alberto Joan Pari per l’impegno profuso per promuover la cultura della pace e del dialogo.


Ultima modifica il Giovedì, 05 Agosto 2021 11:55

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