by Caterina Grignani
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Campagna di informazione sui rifugiati che fuggono dalle guerre
Il dramma dei rifugiati costretti a scappare dalle proprie terre a causa della guerra è sotto gli occhi di tutti i noi e si è imposto al centro dell’attenzione di tutta l’opinione pubblica.L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra non può restare inerme di fronte a questo grande fenomeno della nostra epoca perché esso coinvolge delle persone che sono da considerare a tutti gli effetti delle vittime civili di guerra.
Infatti chi scappa dalle guerre e dai conflitti non lo fa certo per scelta, ma perché vede nella fuga dal proprio paese d’origine l’unico modo per salvare se stesso e i propri cari dalle atrocità che gli eventi bellici portano con sé. Anche le vittime civili di guerra italiane hanno conosciuto questo triste fenomeno durante la Seconda Guerra Mondiale, con i tanti episodi di sfollamento accaduti nel nostro paese, più di una volta anche con drammatiche conseguenze.
Purtroppo una serie di fattori porta a far dimenticare o sottostimare il dramma di questi milioni di persone che si trovano ad aver perso tutto, persino una terra di appartenenza, a causa di eventi che non hanno voluto. Per questo motivo l’ANVCG ha deciso di lanciare una campagna di informazione su questo fenomeno per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il dramma di queste nuove vittime civili dei conflitti. L’iniziativa ha già registrato l’adesione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, che è di particolare importanza perché il mondo della scuola sarà uno dei luoghi privilegiati della campagna.
Scuola di aggiornamento e alta formazione “Giuseppe Arcaroli”
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e l’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione hanno congiuntamente dato vita ad una scuola di aggiornamento e alta formazione, rivolta in particolare alla trattazione dei temi relativi ai diritti umani e ai conflitti, al fine di esaminare le conseguenze di questi ultimi nei confronti degli stessi belligeranti, dei prigionieri o feriti e della popolazione civile, nonché a considerare che la violazione dei diritti umani, sempre di più, accende la responsabilità penale dei singoli di fronte alla Comunità Internazionale in quanto tale.
Il tratto distintivo della scuola – che è intitolata a Giuseppe Arcaroli, storico Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra venuto a mancare nel 2012 – è la multidisciplinarietà, caratteristica che permette di approfondire la tematica dei diritti umani nelle sue varie sfaccettature e, inoltre, di promuovere l’insieme delle attività formative in linea con le attuali dinamiche, volte ad assicurare un pieno rispetto dei diritti e dei bisogni delle vittime dei conflitti armati, a ridurre mali superflui e sofferenze inutili, nonché a facilitare il processo di riconciliazione e pace.
Progetti in cui Anvcg è partner
Stop Rape Italia
Il 19 giugno 2018, presso la sala Caduti di Nassirya a Palazzo Madama, è stata lanciata, la campagna “Stop Rape Italia”, per sensibilizzare sul tema della violenza sessuale nei conflitti in occasione della terza Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Violenza Sessuale nei Conflitti.
Su questo tema nel 2012 la Nobel Women’s Initiative ha lanciato una campagna internazionale (International Campaign to Stop Rape and Gender Violence in Conflcit), per combattere il fenomeno considerandolo una questione umanitaria connessa ai crimini di guerra e alle violazioni dei diritti umani. Il referente italiano della campagna è Stop Rape Italia, realtà nata nel 2014 a cura di Campagna Italiana contro le mine.
L’ANVCG sostiene con convinzione questa campagna, essendo lo stupro di guerra una delle tante forme con cui la violenza si abbatte sui civili durante i conflitti. Già in passato l’Associaizone si era impegnata in questo campo, promuovendo in tutti i modi il riconoscimento di un risarcimento alle vittime di stupro durante la Seconda Guerra Mondiale, che in certe zone dell’Italia sono state numerose e, purtroppo, per lungo tempo disconosciute nei loro diritti.
Supporto psicosociale ai rifugiati
Nel 2017-2018 l’ANVCG ha collaborato con UNRWA (l’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi) in un programma di supporto psicosociale volto alla protezione e al miglioramento del benessere complessivo dei rifugiati palestinesi in Siria, attraverso un progetto finalizzato a mitigare l’impatto della crisi sui bambini di Latakia, Homs, Hama e dell’area di Aleppo (campo rifugiati di Neirab).
Gli interventi sono stati diretti a bambini, famiglie e comunità, con lo scopo di aiutarli a superare la crisi e rafforzare la loro salute psicosociale. Nell’ambito di questo progetto sono state realizzate varie attività che, attraverso l’utilizzo dell’arte e del disegno, della musica e dello sport, hanno offerto ai bambini un ambiente sicuro e protetto, dove potersi esprimersi in modo creativo e affrontare paure e ansie con il supporto e la guida di personale specializzato e preparato.
Le attività realizzate tra ottobre e novembre 2017 grazie alla collaborazione tra ANVCG e UNRWA hanno visto la partecipazione di un totale di 3.722 bambini dai 4 ai 14 anni, tra cui 24 bambini con disabilità. A Latakia e Hama è stata realizzata l’iniziativa artistica “Il mio sogno”, ad Aleppo si sono svolte attività sportive, mentre al campo rifugiati di Neirab il supporto psicosociale è stato trasmesso attraverso l’arte, la musica e lo sport.
Progetto di recuper psicolsociale di ex bambini soldato
Nel corso del 2013-2014, l’ANVCG è stata partner, insieme a Dokita Onlus, di un progetto di recupero psico-sociale di ex-bambini soldato realizzato in Sierra Leone.
Il progetto è stato lanciato in occasione della Giornata Internazionale contro l’uso dei bambini soldato – una pratica brutale e in continuo aumento che rappresenta una gravissima violazione dei diritti dei bambini. Esposti a violenze e atrocità, le violenze subite pregiudicano l’intera esistenza di questi bambini che vengono costretti a combattere, spesso perpetrando violenze contro le famiglie o le comunità da cui provengono.
Questo fenomeno, nella sua drammaticità, mette nel nulla la ormai superata distinzione tra vittime della guerra civili e militari, perché, pur essendo coinvolti nei combattimenti, i bambini e le bambine soldato si trovano ad avere le loro vite segnate dalla tragedia della guerra in un’età molto delicata in cui invece dovrebbero passare il loro tempo nelle scuole e tra i giochi, così come accaduto a tante vittime civili di guerra italiane. Proprio da questa vicinanza di esperienze nasce la collaborazione con Dokita onlus in questo progetto.
I risultati del progetto sono stati presentati in una conferenza stampa presso la Sala Nassyria, in cui, è stato anche illustrato un dossier, realizzato dall’ANVCG, che illustra e approfondisce i risultati ottenuti a seguito di tale esperienza.
Progetto di prevenzione contatto ordigni inesplosi
Nel corso del 2014 UNRWA Italia e l’ANVCG hanno siglato una partnership per la realizzazione di un progetto sulla prevenzione del contatto con ordigni inesplosi nella Striscia di Gaza che, per il rapporto tra superficie e densità abitativa, continua a essere tra i luoghi con il più alto numero di incidenti mortali e non, causati da ordigni inesplosi.
Il progetto ha puntato a informare la popolazione, soprattutto quella più giovane, attraverso strumenti di immediata comprensione, come libri da colorare, cartoni animati e fiction pensati con un fine educativo. Tra questi strumenti vi è stata anche la versione araba dello spot di sensibilizzazione al pericolo degli ordigni bellici inesplosi, realizzato dall’ANVCG.