by Federico Baleani
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Sono in corso in questi giorni febbrili incontri tra rappresentanti del Governo e del Parlamento a proposito della legge di stabilità 2013 ed è notizia di ieri la probabile introduzione di una serie di sostanziali modifiche per ciò che concerne il regime di tassazione.
Sorprende che – nonostante un consenso unanime e forte da parte di tutte le parti politiche – non si sia ancora giunti all’eliminazione della norma che prevede la tassazione delle pensioni di guerra, a causa delle titubanze del Governo in relazione alla mancata entrata che deriverebbe all’Erario.
Si tratta di una argomentazione fragile e insensata sotto diversi punti di vista: l’aspetto finanziario è l’unico che conta anche di fronte a una palese ingiustizia come questa? Quale vantaggio può derivare all’Erario dalla tassazione delle misere pensioni di guerra, che oltrettutto diminuiscono di numero in misura esponenziale ogni anno?
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra non si arrende e continua a fare appello a tutte le Istituzioni e alla società civile, per scongiurare l’approvazione di questa proposta mortificante ed offensiva.
Riportiamo sotto il comunicato stampa inviato in data odierna (2 novembre 2011) ai maggiori organi di stampa e di comunicazione. Ringraziamo il Redattore Sociale e Superabile per aver ripreso il nostro comunicato.