Venerdì, 24 Aprile 2020 08:26

Festa della Liberazione 2020

COMUNICATO STAMPA DELL'ANVCG PER IL 25 APRILE

A causa dell'emergenza coronavirus, la ricorrenza del 75° anniversario della fine della Guerra di Liberazione viene a coincidere con uno dei momenti più delicati nella storia del nostro paese durante il dopoguerra.

In una situazione dolorosa come quella attuale, i valori della nostra Costituzione, che di quella Guerra di Liberazione costituiscono il lascito ideale alle generazioni future, più che mai devono costituire il punto di riferimento fondamentale per la nostra società, comprensibilmente scossa da paura e smarrimento.

In Italia, così come negli altri paesi, nella Guerra di Liberazione la popolazione civile ha dato un apporto fondamentale e, come riconosciuto dagli storici e dagli stessi combattenti, la resistenza disarmata di tantissimi uomini e donne comuni è stata un fattore determinante, assumendo molte forme diverse, tutte ugualmente importanti: assistenza agli sbandati, ai disertori, agli ebrei, ai prigionieri fuggiaschi o a altri tipi di perseguitati; ed ancora, piccole o grandi forme di sabotaggio, aiuto materiale e morale ai combattenti, fino ad arrivare ad episodi eclatanti come le “Quattro Giornate di Napoli”, vera e propria rivolta di popolo contro gli invasori.

Il prezzo che i civili hanno pagato per questa loro partecipazione è stato altissimo, così come nella guerra in generale: secondo i dati ufficiali forniti dall’Istituto Centrale Statistica nel dopoguerra, il numero dei civili caduti dopo l’armistizio è di oltre 120.000 e quello dei civili rimasti invalidi o ciechi o con una vittima in famiglia raggiunge quasi un milione.

Il ruolo della popolazione civile nella Guerra di Liberazione e il sacrificio in essa di tanti uomini, donne e bambini ha trovato nel 2015 un riconoscimento ufficiale con il conferimento all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra della Medaglia della Liberazione da parte del Ministro della Difesa, un atto di cui l’Associazione stessa è stata promotrice.

Anche in questo 25 aprile così diverso dai precedenti, le vittime civili di guerra italiane rivendicano con orgoglio questo loro ruolo all’interno di quel grande movimento collettivo grazie al quale, ancora oggi, l’Italia può contare su dei principi fondanti di altissimo valore morale sanciti nella nostra carta costituzionale.

 


 

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE

Il 75° anniversario della liberazione coincide con un momento di sofferenza per la comunità internazionale e per l'Italia. Alto è il prezzo di vite che abbiamo pagato e ancora impegnativi i sacrifici che siamo chiamati a compiere. Difendere la salute dei nostri concittadini contro la pandemia corrisponde ai compiti che la nostra Costituzione affida alla Repubblica nella affermazione dei principi di salvaguardia della dignità di ogni persona.

Il 25 aprile, Festa della Libertà di tutti gli italiani, non potrà, di conseguenza, essere celebrato come di consueto. Rivolgo quindi, dal Quirinale, il mio saluto ai rappresentanti delle forze armate, delle associazioni combattentistiche e d'arma e della Confederazione fra le associazioni combattentistiche e partigiane, alle quali va la riconoscenza della Repubblica per la costante azione volta a onorare la memoria di quanti, nelle vicende del secondo conflitto mondiale, hanno contribuito alla riconquista dell'unità d'Italia e al formarsi di uno stato finalmente libero e pienamente democratico.

Non mi sarà possibile recarmi presso uno dei luoghi diventati tristemente noti per gli efferati scontri e gli eccedi perpetrati dalla furia nazifascista verso inermi cittadini. Esprimo, quindi, la mia vicinanza ideale a quanti sono stati vittime di un periodo così doloroso per gli italiani, provati da anni di conflitto, privazioni e devastazioni e ai protagonisti della lotta di liberazione.

La data del 25 aprile ci ripropone l'esperienza di un popolo capace di riscattarsi, di riconquistare il proprio destino, lasciando alle spalle le macerie materiali e morali del regime fascista.

La forte coesione e identità del popolo italiano ci deve soccorrere anche nell'affrontare l'attuale insidia per la salute. Anche oggi dobbiamo resistere uniti contro un nemico aggressivo e insidioso ma non invincibile.

Il tricolore sia, più che mai in questa occasione, il simbolo di questa volontà. Esposto da una casa all'altra dei borghi e delle città del nostro paese, esprima il sentimento di profonda unità del nostro popolo.

È al futuro dell'Italia che dobbiamo guardare, nella fedeltà ai valori costituzionali che hanno permesso alla nostra società, È nel dopoguerra, di crescere raggiungendo traguardi sociali allora non immaginabili che oggi dobbiamo preservare.

Evviva la Liberazione evviva la Repubblica!

 


 

APPELLO DELLA CONFEDERAZIONE FRA LE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE

Cari Amici,

purtroppo la grave situazione sanitaria tuttora in atto, ci impedisce di celebrare in modo solenne la ricorrenza del 25 aprile.

Già da tempo avevamo iniziato ad organizzare, d'intesa con le Istituzioni, una serie di attività per ricordare degnamente l'importante data storica. Ora, giustamente, tutto si è fermato!

Nell'auspicio che riprenderemo più avanti le nostre attività , la Confederazione, proprio in questo particolare momento, ritiene di dover far sentire ancora più forte la propria voce; oggi, come allora, uniti nei principi della libertà e della democrazia per aiutare il Paese ad uscire da questo grave momento e ritrovare la giusta serenità.

Per questo motivo, invitiamo tutti voi assieme al Popolo Italiano a sventolare il nostro Tricolore, proprio il 25 aprile alle ore 15,00, ora in cui ogni anno da Milano partiva il corteo nazionale.

E' un gesto simbolico, ma come sempre di grande significato ed intensità, con il quale intendiamo onorare l'eroismo di quanti lottarono, fino al sacrificio estremo della propria vita, contro il nazifascismo in difesa della libertà e della democrazia e ribadire la nostra fedeltà ai valori della Resistenza e della Costituzione che sono alla base della Repubblica e dell'identità nazionale.

Il 25 aprile, festa della Liberazione, resteremo tutti a casa, ma grideremo forte e con una sola voce il desiderio di ritornare presto alle nostre libertà, pronti a rinascere e superare questo drammatico periodo.

#iorestolibero

Ultima modifica il Venerdì, 24 Aprile 2020 10:53

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