Mercoledì, 25 Marzo 2020 10:44

Il coronavirus non ferma il rinvenimento di ordigni bellici inesplosi

Anche durante questo periodo di emergenza sanitaria non sono mancati i ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi nelle più diverse parti del nostro paese.

Nel solo mese di marzo sono stati infatti numerosi gli episodi di rinvenimento di ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che hanno richiesto l'intervento dei reparti specializzati dell'Esercito e di cui vogliamo ricordare qui alcuni casi:

- ad inizio del mese è stata interrotta la circolazione dei treni  sulla linea Alessandria-Acqui per il rinvenimento di un ordigno bellico a Cantalupo, frazione di Alessandria.

- sempre ad inizio mese è stato ritrovato un ordigno bellico in uno dei locali della zona militare del lago di Vico, nella cosiddetta "Chemical city", un'area in cui fino alla Seconda Guerra Mondiale sono state prodotte armi chimiche per la distruzione di massa;

- nel corso del mese è stato fatto brillare un ordigno a Runco, in provincia di Ferrara e un proiettile incendiario a Segrate, in provincia di Milano;

Alcune di queste operazioni di messa in sicurezza del territorio sono state favorite dalle limitazioni nella circolazione disposte per l'emergenza coronavirus, ma non sono mancati i casi in cui proprio a causa di questa emergenza non si è potuto intervenire, come accaduto ad Avellino dove il disinnesco di un ordigno è stato rinviato dala Prefettura proprio a causa di queste limitazioni.

Non sono mancati infine degli episodi in cui l'intrinseca pericolosità dei residuati bellici si unisce a comportamenti criminali e sconsdierati, come avvenuto in provincia di Vicenza dove un uomo è stato arrestato per aver minacciato di dar fuoco alla casa dove teneva residuati bellici.

Non va dimenticato che il pericolo causato dagli ordigni bellici inesplosi è un fenomeno che riguarda tutti i paesi coinvolti nel dramma delle due Guerre Mondiali dello scorso secolo: solo pochi giorni fa, per esempio, nel Comune di Miłków in Polonia l’esplosione di un ordigno di questo tipo ha ucciso due persone di 41 e 48 anni.

Ricordiamo che aggiornamenti e approfondimenti sui ritrovamenti di ordigni in Italia e all'estero sono sempre disponibili sul sito tenuto da Giovanni Lafirenze, responsabile del Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi dell'ANVCG.

Ultima modifica il Mercoledì, 25 Marzo 2020 10:57

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