Martedì, 07 Ottobre 2014 10:54

La campagna sulla prevenzione per gli ordigni bellici inesplosi al Trofeo Karol Wojtyla 2014

Il 6 ottobre ha preso il via la decima edizione del Torneo Internazionale di calcio dedicato alla memoria di Karol Wojtyla che si concluderà il giorno 11 ottobre, alle ore 11, con la finale che sarà trasmessa in diretta dai Rai Sport Uno.

Durante le nove edizioni trascorse, giovani calciatori di Paesi, culture e religioni diverse, grazie al Trofeo, hanno avuto modo d’incontrarsi e attraverso il calcio sono stati stimolati a conoscersi e a confrontarsi lealmente, imparando a rispettare le proprie diversità.

In questa particolare edizione il Trofeo Karol Wojtyla sosterrà la campagna di sensibilizzazione sul tema degli ordigni bellici inesplosi lanciata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra. L’Associazione ha promosso e consentito la partecipazione al Torneo di due squadre provenienti dalla Bosnia-Erzegovina, una di Sarajevo e l’altra di Mostar, in rappresentanza di un Paese che ha sofferto  recentemente la tragedia di una guerra sanguinosa e che è attualmente impegnato in un’azione di bonifica del territorio particolarmente complicata per la quantità di ordigni disseminati in ogni angolo del suo territorio.

Le partite si svolgno a Roma e Sabaudia/Priverno e le squadre che prendono parte alla manifestazione sono: A.S. Roma (detentrice del titolo), S.S. Lazio, Rappresentativa Regionale Lazio della L.N.D.,  F.K. Sarajevo (Bosnia Erzegovina), F.K. Senica (Rep. Slovacca), H.S.K. Zrinjski Mostar (Bosnia Erzegovina), Udinese Calcio e F.C. Brasov (Romania).

Anche per questa edizione il calendario ed il regolamento della manifestazione sono stati redatti con il supporto tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Dilettanti e Lega Serie A. Come di consueto, anche per questa edizione, il Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti ed il suo Presidente Melchiorre Zarelli si sono dimostrati un fondamentale ed imprescindibile riferimento organizzativo.

Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento, tenutasi il 2 ottobre scorso, sono intervenuti il Presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, il Presidente dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Giuseppe Castronovo (nella foto il saluto tra i due), il Presidente del comitato organizzatore del Torneo, Ernesto Sciommeri, Melchiorre Zarelli, Nicholas Marzolino, il giovane ragazzo che ha perso la vista e un braccio nell'esplosione di un ordigno bellico in Val di Susa nel marzo 2013, Massimo Piscedda, ex calciatore e selezionatore dell'Italia B, Luca Palanca, arbitro che ha diretto la finale del primo torneo tra Roma e Juventus, Aldo Bartolomei, in rappresentanza della AS Roma.

Ecco una sintesi degli interventi dei partecipanti:

Carlo Tavecchio: “La presenza corposa della stampa in questa conferenza è il riconoscimento giusto per questo torneo. Dieci anni di vita per un torneo non è cosa da poco. Ci sono squadre di grande prestigio, c’è il top d’Europa, anche il nome di questo Papa, è un riferimento grande per noi. I giovani faranno parte, con questo torneo, di una vetrina internazionale, questo è importante per il momento del nostro calcio”.

Giuseppe Castronovo: “Ringrazio il presidente Carlo Tavecchio per l’accoglienza. Ora siamo 140 mila tra mutilati e vedove in Italia, 22 milioni nel mondo. Le guerre sono tra popoli ormai, più che tra eserciti. L’anno scorso ci sono stati 11 esplosioni ed 11 invalidi in Italia. Ogni anno 60 mila ordigni non esplosi in Italia, la stampa non ne parla e fa male. Con queste iniziative speriamo che la gente ne venga a conoscenza e speriamo ci sia una formazione culturale sulla pace, perché con la guerra tutti perdono. Confido in questa iniziativa significativa in Europa e nel mondo, che possa continuare nel tempo, affinché non ci siano altre civili di guerra”.

Ernesto Sciommeri: “Il presidente Carlo Tavecchio è un uomo che ci è caduto dal cielo, un uomo con le mani ed il volto pulito che ci voleva per il nostro calcio. Lo ringrazio per l’aiuto nell’organizzazione del torneo. Sarebbe molto importante far diventare questo torneo una competizione a livello internazionale”.

Luca Pancalli: “Lo sport è sicuramente uno dei fenomeni rilevanti che, con un linguaggio da tutti comprensibile, può comunicare valori molto profondi. Il senso di fratellanza, grandezza d’animo , l’onestà e il rispetto del corpo – virtù indubbiamente indispensabili a ogni buon atleta – contribuiscono all’edificazione di una società civile dove all’antagonismo si sostituisce l’agonismo, dove allo scontro si preferisca l’incontro e alla contrapposizione astiosa il confronto leale. Così inteso, lo sport non è un fine, ma un mezzo; può divenire veicolo di civiltà e di genuino svago, stimolando la persona a porre in campo il meglio di sé e a rifuggire da ciò che può essere di pericolo o di grave danno a se stessi o agli altri”.

Melchiorre Zarelli: “La rappresentativa è pronta, anche se non al livello delle altre. Non abbiamo grandi velleità, ma proveremo a fare bene. Saluto particolarmente le squadre rappresentative della Bosnia e mi auguro che il torneo vada bene. Speriamo di vedere una bellissima finale”.

Nicholas Marzolino: “Trovo importante l’iniziativa informativa con questo torneo, perché lo sport è legato ai giovani e questa campagna informativa serve soprattutto ai giovani”.

Luca Palanca: “E’ stata una forte emozione per me dirigere la prima finale del torneo. Da arbitro di Serie A, fu una finale importante. Oggi mi emoziono perché per me è la mia prima designazione per il torneo. All’epoca fu pari a una finale di coppa del mondo, per fortuna andò tutto bene”.

Massimo Piscedda: “La continuità del torneo significa l’importanza dello stesso. Nel Lazio ci sarà un derby e, questo, non è poco. C’è l’Udinese che in quanto a giovani è tra le prime formazioni. In questo torneo c’è tutto, pace ed aggregazione”.

Aldo Bartolomei: “Un saluto da tutto il management dell'As Roma. Sono dieci anni che sono sempre presente al torneo ed ho piacere di rivedere certe immagini. Spero anche quest’anno accada quello che ho sempre auspicato, con rapporto di serenità reciproco. Sarebbe bello che gli arbitri non tirino fuori né cartellini gialli, né rossi. Vinca il migliore, ma noi sappiamo già chi è”.

Ultima modifica il Martedì, 07 Ottobre 2014 11:04

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