Lunedì, 06 Febbraio 2017 11:41

Resoconto del Convegno internazionale sui richiedenti protezione internazionale

Nei giorni 31 gennaio e 1° febbraio si è tenuto a Roma, presso l’Aula Magna della Scuola di perfezionamento per le Forze di Polizia, il convegno internazionale "I richiedenti protezione internazionale in Italia – Accoglienza, inclusione e politiche dell’Unione Europea"

Il convegno, che ha registrato un importante partecipazione di pubblico e che ha avuto anche la medaglia del Presidente della Repubblica, si è aperto con il saluto dei rappresentanti delle tre associazioni organizzatrici – il Presidente Giuseppe Castronovo per l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Fabrizio Battistelli per l’Istituto ricerche internazionali dell’archivio del disarmo e Enzo Orlanducci per l’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Nel suo intervento Giuseppe Castronovo (Presidente ANVCG) ha voluto mettere in evidenza il legame che unisce la Giornata Nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti nel mondo, recentemente approvata in Parlamento e ricorrente proprio il 1° febbraio, con la tematica dell’evento, poiché  i richiedenti protezione internazionale sono in larga parte civili che fuggono dai loro paesi a causa di situazioni sostanzialmente di guerra. Ha poi ricordato che l’impegno per la pace nel mondo contemporaneo delle vittime civili di guerra italiane è forte e convinto e ciò rende l’ANVCG sempre viva e attuale.

Sono quindi seguiti i saluti degli On. Giovanni Burtone e Paola Boldrini, presentatore e relatrice della legge sulla Giornata Nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti nel mondo; del Vice Prefetto Michela Signorini, in rappresentanza del Prefetto Angelo Trovato, della Commissione per il diritto d'asilo, di Michele Rocchegiani, Direttore della Scuola di perfezionamento forze di Polizia che ha ospitato il convegno nella sua bella struttura.

Pur non potendo essere presente, il Presidente del Senato Pietro Grasso ha voluto far pervenire il suo saluto, in cui ha affermato che «Focalizzare l’attenzione sul tema dell’immigrazione è segno di grande civiltà. All’indifferenza di alcuni paesi europei, vorrei rispondere con le parole di Papa Francesco: “L’accoglienza è un dovere morale e giuridico”».

La prima sessione del 31 gennaio è stata presieduta da Maria I. Macioti (Dipartimento ANRP Rifugiati Vittime di Guerra e Docente di Sociologia all’Università la Sapienza di Roma) ed è stata incentrata sulle vicende della cosiddetta “rotta balcanica” e sull’impatto che ha avuto il flusso migratorio sulle società di quell’area, ancora segnate dalle guerre degli anni ’90. Su questo tema sono intervenute Edving Morvai (European Fund for the Balkans), Emanuela C. Del Re (Presidente di EPOS e Docente di Sociologia Politica all’Università Niccolò Cusano), Maura Marchegiani (Ricercatore di Diritto Internazionale all’Università per gli Stranieri di Perugia).

La seconda sessione della giornata si è focalizzata sulle rotte migratorie dal continente africano, mettendone in evidenza l’estrema pericolosità e le violenze che vengono messe in atto lungo di esse. Su questo delicato argomento, hanno dato il loro interessante contributo Alessandro Triulzi (Docente di Storia dell’Africa all’Università di Napoli L’Orientale), Mostafa El Ayoubi (Capo Redattore della rivista “Confronti”), Lorenzo Rinelli (Coordinatore per L’Osservatorio dell’ANVCG e Docente di Scienze Politiche all’Università della California a Roma).

La due sessioni della seconda giornata, presiedute da Fabrizio Battistelli (Presidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali e Docente di Sociologia all’Università Sapienza di Roma), sono state entrambe dedicate alle proposte e alle strategie dell’Unione Europea sull’immigrazione e sui richiedenti protezione internazionale, un tema questo di grande attualità visto il dibattito in atto sulla riforma del trattato di Dublino.

A questo proposito, il Prefetto Angelo Malandrino (Vicario del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione), in sostituzione del Prefetto Morcone di fresca nomina a Capo di Gabinetto del Ministro Minniti all’Interno ha voluto ricordare che “La solidarietà europea dovrebbe essere la chiave di volta per una buona tenuta di tutto il sistema. ”. Il Prefetto Giovanni Pinto si è soffermato sull’importanza di un’equa ripartizione del dovere di accogliere i rifugiati tra tutti i paesi dell’Unione Europea.

Intervenendo in collegamento da Bruxelles, David Sassoli (Vice Presidente del Parlamento Europeo) e Cecile Kyenge (Europarlamentare) hanno illustrato le varie proposte di riforma del Trattato di Dublino, sottolineandone le criticità, soprattutto per quello che riguarda i paesi frontalieri, come l’Italia, e spiegando come sia difficile in concreto ottenere il rispetto di quel principio di solidarietà su cui pure in teoria vi è un accordo completo.

Su questi stessi argomenti e sulle difficoltà in genere che l’Unione Europea dimostra nel prendersi carico di questo problema hanno poi dato il loro contributo Fulvio Vassallo Paleologo (Docente di diritto d’asilo e statuto costituzionale dello straniero, Università di Palermo), Franco Rizzi (Segretario Generale dell’Unione delle Università del Mediterraneo), Giulia Falzoi (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).

Il convegno si è chiuso con l’apprezzato intervento del Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il quale ha voluto innanzi tutto ringraziare le associazioni organizzatrici. Per quanto riguarda il problema dei rifugiati, ha invitato ad agire sulle sue cause, oltre che sugli effetti e ha sottolineato l’importanza di “coniugare il rigore con l’umanità e la solidarietà nei confronti di chi scappa da guerra e povertà. E in questo senso è evidente che non possono essere condivise, in termini generali, idee di innalzamento di muri. L’accoglienza non deve comunque influenzare il comune senso di sicurezza”. Dopo aver rimarcato l’impegno della Difesa nelle attività di prevenzione svolte sul territorio nazionale, in concorso alla forze di polizia, “che contribuiscono ad aumentare realmente la percezione della sicurezza da parte del cittadino”, il sottosegretario Rossi ha sottolineato che “seppur non sia facile, dobbiamo lanciare un messaggio culturale alla società: non collegare immigrazione con terrorismo” e ha auspicato che “l’Europa possa investire affinché i problemi vengano risolti dove hanno origine i flussi migratori".

Come è stato riconosciuto da più di un relatore, il convegno è stata un’importante occasione di scambio di esperienze e di confronto di diversi punti di vista, in un’ottica che si è sempre mantenuta costruttiva e di alto livello, ben lontana dalle semplificazioni e dalle strumentalizzazioni che purtroppo sono frequenti quando si tratta di questo argomento.

Ultima modifica il Lunedì, 06 Febbraio 2017 12:53

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